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sabato 22 aprile 2017

Recensione: Volt - Che vita di mecha #1



Autore/i
Storia e disegni: TheSparker (Stefano Conte)
Casa Editrice
Saldapress
Prezzo
2.99 €
Pubblicazione
Bimestrale
Formato
Bonellide, 16x21, brossurato
Pagine
64, bianco e nero


Perfetto, è ora. Dopo aver mangiato durante le festività come dei piccoli panda ed in attesa di diventare grassi quanto i nostri sensi di colpa, oggi si parla del fumetto Volt - Che vita di mecha, il numero 1.
Quando l'ho visto in edicola ho pensato: "Wow un nuovo mensile targato Saldapress, chissà che cos'è", allora g
li ho dato un'occhiata, come una persona ansiosa di spendere soldi per poi finire a piangere essendone rimasto senza. Sfogliando le pagine si ha già la sensazione che quello che si andrà a leggere sia un qualcosa di umoristico, certo (si può notare anche dalla copertina in realtà), ma curato.
Ma andiamo con ordine, di cosa parla questo albo?
Parla di Volt, un ormai vecchio robot con visibili segni di una vita vissuta o meglio sopravvissuta, che racconta ai nipotini la sua storia.




"Tutto è cominciato quando ero ancora un giovane robot."
Le vicende passate sono raccontate come fossero un grande flashback, che vede un giovane adulto Volt alle prese con il suo sogno di diventare un fumettista. Il punto è che questa aspirazione è difficile da realizzare e il nostro protagonista non si può permettere di perdere altro tempo, siccome vive ancora con la mamma e non ha nessun lavoro.
La mamma. È lei, dalle fantastiche fattezze di Darth Vader, attraverso siparietti comici a spronarlo a diventare autonomo attraverso un impiego più sicuro, cosa che Volt non tiene in considerazione, concentrato sul suo obiettivo. Ma pensate che la mamma si arrendi? No signore! Ed infatti con uno stratagemma malefico spinge (o costringe) il figlio a lavorare in una fumetteria, 
gestita da un proprietario a cui piace vestirsi come i personaggi dei comics americani e che ha qualche problemino con i manga, dove vivrà le disavventure future.

Questo fumetto fa ridere.
Potrei fermarmi qui, però non sarebbe professionale.
Si nota la cura con cui è stato realizzato questo albetto nella presenza di vari extra oltre alla storia principale, che vanno ad aggiungere pagine di intrattenimento e divertimento al tutto. Un esempio è la rubrica "Che vita di mecha", che contiene strisce umoristiche riguardo episodi che possono succedere in fumetteria, che faranno pensare a chi li legge: "È vero! Succede così". 
Proprio questo pensiero capiterà di farlo diverse volte durante la lettura, anche grazie alle interazioni madre-figlio e le "108 arti oscure dell'amore materno" (capirete).
The Sparker nel suo fumetto inserisce diverse citazioni e rimandi alla cultura generalmente nerd che è piacevole notare e trovare.
Il disegno, gestito interamente dall'autore, ricorda come stile quello dei manga e sarà difficile non apprezzarlo, contestualizzandolo al genere di cui fa parte, quello umoristico. In particolare ho gradito molto la tavola dell'Arte Oscura n.24 (capirete pt. 2) e la grande fantasia che c'è stata nel creare i vari personaggi diversi, dai protagonisti ai comprimari fino alle comparse, con le fattezze di oggetti, animali e frutti.

In conclusione non posso che consigliare l'acquisto di questo fumetto che contiene tutte le carte in regola per strapparvi delle risate a suon di situazioni incredibili e spassose.


La chiudo qui, per ora, e vi rimando al prossimo articolo.
Be Nerdy!

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2 commenti:

  1. Molto bello Volt :D Non sono un grande amante del fumetto umoristico in generale ma questo lo trovo davvero divertente soprattutto perché parla di eventi più o meno reali che spesso sono più assurdi di qualsiasi fatto immaginario.

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    1. Hai centrato in pieno il punto! A me piace il fumetto umoristico in genere, ma ce ne sono pochi che mi fanno ridere e questo ha proprio quella componente circa realistica di cui hai scritto che rende molto, ci si può immedesimare di più. E lo rende divertente :D Se ti interessa recensirò altri numeri probabilmente, come ad esempio il 2 :)

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